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25 aprile 2005 : il discorso del Sindaco
28/04/2005 - 25 aprile 2005 : il discorso del Sindaco
Cari cittadini siamo insieme qui a ricordare, a commemorare con le Associazioni Cerianesi, in particolare l'Associazione Combattenti e Reduci, con le Scuole, con le Forze dell’Ordine un grandissimo valore: quello della libertà. Se sessanta anni fa avesse vinto il nazismo sarebbero andati perduti la dignità dell’individuo, la priorità della ragione, il concetto di uguaglianza dei cittadini dotati degli stessi diritti e doveri, l’eguaglianza morale che ha portato alla formulazione di diritti inalienabili, lo stato di diritto e il costituzionalismo. Oggi l’eredità grande che ci è stata consegnata a caro prezzo, al prezzo del sangue di molti uomini e donne, va tutelata e difesa da attacchi vecchi e nuovi. Recentemente, proprio discutendo di 25 aprile e dei valori ad esso associati, mi si diceva che oggi la libertà è velata, alcune forze politiche e alcuni paesi leader nel mondo monopolizzano con le moderne tecnologie e con l’arroganza del potere economico e politico il pensiero e la coscienza di nazioni intere, obbligano a sottostare a leggi e trattati iniqui e in consessi significativi quali l’ONU fanno sentire attraverso i loro veti e le loro astensioni un peso rispetto a decisioni in favore dell’uguaglianza e del rispetto dei diritti dei popoli. Le ragioni della finanza, e in subordine le ragioni della politica sovrastano le ragioni dell’uomo. Questo dobbiamo essere in grado di riconoscerlo, di denunciarlo, di gridarlo forte ogni volta che parliamo di pace, credendoci veramente, ogni volta che parliamo di uguaglianza di paesi del nord e del sud del mondo, ogni volta che parliamo di uguaglianza dei cittadini di ogni nazione anche quella italiana.
Mi è particolarmente caro rivolgere una riflessione ai ragazzi della Scuola Media e ai giovani diciottenni che hanno aderito a questa manifestazione: la libertà è un valore fondamentale sul quale non si può transigere, in particolare è importantissima la libertà di pensiero e di espressione. Da questa derivano le altre, da questa deriva anche il progresso. La libertà deve essere vissuta come autonomia, dignità e responsabilità del singolo, ricordando sempre che la libertà di tutti ha precedenza assoluta sulla mia o su quella di una sola parte, perché nessuno ha il monopolio della verità. La differenza di idee, all’interno di un sistema di diritto riconosciuto e condiviso, diventa la ricchezza di una nazione e la fonte del progresso. Sulla base di questi principi, non abbiate paura da esercitare la libertà e a contrastare coloro che a parole ne parlano ma nei fatti la negano.
Infine un invito rivolto a tutti: credere nei valori quali la libertà, la democrazia, la convivenza civile, la pace, i diritti umani, necessita del nostro impegno, della nostra convinzione, della nostra forza. Ciascuno è chiamato a testimoniare anche qui questi valori, non possiamo estraniarci, perché proprio il disinteresse porta a delle forme di libertà velata ossia solo apparente. Il fatto di ricordare questa data attraverso una manifestazione che coinvolga tutti, dai giovani agli anziani, dalle istituzioni alle forze dell’ordine, dalle scuole alle associazioni, dai partiti ai gruppi e che venga vissuta pubblicamente con testimonianze, interventi, corteo e Santa Messa di suffragio testimonia la volontà della comunità cerianese di essere presente, pronta e attenta al vivere concretamente il valore della libertà. Il mio grazie rivolto a tutti voi, a nome dell’Amministrazione Comunale, diventa stimolo ed invito a trasmettere ai più giovani con immutata passione e calore quei valori che hanno permesso nel 1945 alla nostra Italia di essere una nazione libera, democratica dotatasi di una grande e solida costituzione che così recita all’art. 3:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Da qui si parte per vivere oggi 25 aprile 2005 e ogni giorno la libertà del 25 aprile 1945.