Sei in: Home > Archivio News > Notizia
Un momento di riflessione per il Giorno del Ricordo
10/02/2021 - I martiri delle foibe e l’esodo di migliaia di italiani
Da 17 anni, il 10 febbraio si celebra in Italia il “Giorno del Ricordo”, istituito con una specifica legge dello Stato, la numero 92 del 30 marzo 2014.
E’ una ricorrenza civile che ha lo scopo dichiarato di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
La data scelta per questa ricorrenza è quella della firma dei trattati di Parigi, nel 1947 che, dopo la fine della seconda guerra mondiale, in seguito alla sconfitta dell’Italia, assegnarono l'Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, alla Jugoslavia. L’effetto drammatico fu l’esodo di migliaia di famiglie italiane residenti in quei territori, costrette ad abbandonare case e terreni.
Ma il Giorno del ricordo intende tenere viva la memoria di quel che accadde in quelle terre martoriate subito dopo l’8 settembre del 1943 con l’eccidio nelle foibe di diverse migliaia di italiani.
Si stima che le vittime in Venezia Giulia, nel Quarnaro e nella Dalmazia siano state almeno 5.000, ma altre fonti fanno salire questo numero ad almeno 10.000, mentre i giuliani, i quarnerini e i dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine sono stimati in un numero compreso tra 250.000 e 350.000.
“Purtroppo, a causa delle restrizioni imposte dal contrasto alla pandemia, anche per questa ricorrenza, così come per la Giornata della Memoria non potremo condividere un momento di commemorazione partecipato e affidato, come da molti anni avviene ai ragazzi delle nostre scuole che hanno comunque realizzato anche quest’anno lavori specifici di approfondimento” -dice il sindaco Roberto Crippa. “Resta sempre l’invito, rivolto a tutti, a dedicare un pensiero e una riflessione personale a questi eventi tragici ma imprescindibili della nostra storia recente, che devono restare sempre vivi nella memoria per aiutarci a non ripetere gli errori e gli orrori di cui oggi vogliamo essere testimoni”.
L’Ufficio stampa