Sei in: Home > Archivio News > Notizia
Focolai di influenza aviaria in Europa
14/12/2020 - ATS Brianza indica alcune disposizioni da seguire
![](/public/News_Immagini/Polli.jpg)
Nei giorni scorsi, l’ATS Brianza ha inviato un’informativa in seguito al crescente aumento del numero di focolai di influenza aviaria sviluppatisi in Europa.
L’aviaria è un virus che colpisce gli uccelli selvatici, ma è altamente contagioso anche per altre specie animali ed è trasmissibile all’uomo.
I casi rilevati sono limitati a piccoli focolai all’estero tuttavia, per contenere il diffondersi dell’epidemia, l’ATS Brianza ha provveduto a divulgare alcune disposizioni da seguire.
La prima fra tutte, riguarda gli allevamenti all’aperto di volatili e di pollame, i cui esemplari devono essere ricoverati in luoghi chiusi al fine di limitare il contatto con uccelli selvatici, eventualmente infetti.
Vanno inoltre tempestivamente segnalati al dipartimento Veterinario dell’ATS, uccelli malati o trovati morti, evitando di avere con essi, qualsiasi tipo di contatto.
Anche per i cacciatori ci sono dei comportamenti da seguire, ad esempio cambiare il prima possibile vestiario e calzature al ritorno dalle battute di caccia in modo tale da ridurre la possibilità di trasmissione dell’infezione sia in ambito casalingo sia al pollame e agli uccelli allevati in cattività.
Altre disposizioni riguardano le esposizioni di volatili a fiere, mercati, mostre e simili, autorizzate solo a condizione che l’evento si svolga in modo da ridurre al minimo il rischio contagio da eventuali esemplari malati.
“Oltre a queste disposizioni- aggiunge l’Assessore alla Protezione Animali, Antonella Imperato- Una particolare attenzione va riservata agli animali domestici affinché non entrino in contatto con esemplari eventualmente contagiati sia vivi che deceduti. Attenzione quindi mentre portiamo a passeggio il cane oppure quando lasciamo il gatto libero di cacciare prede in giardino”.
Piccola nota positiva per il nostro territorio: è stato riscontrato che gli uccelli selvatici più comuni nelle nostre zone come piccioni, colombe, tortore, merli, rondini, passeri e altre specie delle stesse famiglie, sembrino addirittura essere resistenti al virus o comunque essere poco ricettivi.
Per maggiori informazioni consultare l'allegato.
Informativa ATS (in formato jpg - KByte)