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Ferragosto in stazione col sindaco, un’azione coinvolgente
23/08/2018 - Anche i cittadini aderiscono all’operazione “Mettiamoci la faccia”
Un riscontro ogni aspettativa, al punto da rendere necessaria anche un’appendice rispetto al primo calendario stilato e da suggerire ulteriori appuntamenti. E’ questo il bilancio dell’edizione numero 7 dell’operazione “Mettiamoci la faccia” promossa come ogni anno in agosto dal sindaco Dante Cattaneo. Stavolta l’obiettivo era una maggiore sensibilizzazione sulla situazione drammatica in cui si trova il Parco delle Groane, in particolare nei pressi della fermata ferroviaria di Ceriano-Groane, al Villaggio Brollo, da anni sotto scacco di spacciatori e tossicodipendenti, provenienti da tutta la Lombardia. Ma basta davvero poco per rovinare la giornata a chi vende droga e a chi arriva qui con il treno ad acquistarla. Basta un “presidio fisso”, come quello che il Sindaco di Ceriano Laghetto chiede da anni, finora inascoltato, alla prefettura di Monza e Brianza. Bastano un tavolo trasformato nella scrivania del sindaco, con tanto di bandiere istituzionali alle spalle, i cittadini che arrivano a piedi e in bici per scambiare due chiacchiere, pulire un pezzo di bosco o anche per un pic-nic improvvisato con pane e salame. Gli spacciatori sono costretti ad uscire dal bosco e cambiare piazza, i tossicodipendenti rinunciano a scendere dai treni o, se lo fanno, poi devono restare in stazione perché vogliono evitare di sfilare davanti al banchetto del sindaco. “In questi tre giorni di Ferragosto abbiamo dato la dimostrazione lampante di cosa significa avere un presidio fisso e continuativo in questa stazione” commenta il sindaco Cattaneo. “Più che le pur lodevoli maxi-operazioni delle Forze dell’ordine, che hanno effetti solo per qualche ora visto lo stato attuale della Giustizia italiana, il tempo necessario agli stessi spacciatori fermati per riprendere il loro posto o essere eventualmente sostituiti da altri colleghi, serve una presenza costante di operatori di Polizia o come come chiedo da anni dell’Esercito, che scoraggi questo scandaloso mercato di morte a cielo aperto, in mezzo ai nostri meravigliosi boschi che sono stati sottratti ai cittadini e che i cittadini hanno una gran voglia di riprendersi, come mi hanno confermato in molti fermandosi al nostro banchetto. Con la nostra semplice presenza, io, il vicesindaco, l’assistente sociale, l’agente di Polizia locale, gli operatori ecologici e i volontari abbiamo fatto da supplenti ad uno Stato fino ad oggi gravemente assente da questo territorio, incapace di riaffermare il controllo di questi boschi”. La presenza dell’assistente sociale non è stata casuale: era l’opportunità offerta ai tossicodipendenti per avviare un percorso di uscita da questo tunnel. Alcuni di loro si sono avvicinati e hanno instaurato un confronto. Ai tre giorni messi in calendario per l’iniziativa, 14, 15 e 16 agosto, per le richieste e l’entusiasmo dimostrato dai partecipanti, si è aggiunto il pomeriggio del 20 agosto. “Nei prossimi giorni -continua il sindaco- trasmetteremo alla Prefettura e al Governo la petizione per l’invio dell’Esercito e l’istituzione di presidi fissi delle Forze dell’ordine, sulla quale abbiamo raccolto oltre 500 firme di cittadini cerianesi, fiduciosi nel nuovo e ben più efficace e determinato atteggiamento dell’attuale Ministro dell'Interno nei confronti delle situazioni di degrado ed illegalità presenti sul territorio, rispetto al passato. Da parte nostra, faremo altri presidi anche nei prossimi giorni, perché ce lo chiedono i cittadini e continueremo a farli fino a quando riceveremo segnali concreti dal Prefetto”.
L’ufficio stampa