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Libro e mostra per non dimenticare la Grande Guerra
11/11/2015 - Due giorni intensi di iniziative in occasione del centenario
Sala piena, grande attenzione e anche attimi di commozione per la presentazione, sabato scorso in sala consigliare del libro “La grande guerra 1914-1918, notizie, lettere e fotografie dal fronte”. L'appuntamento ha aperto la due giorni di commemorazioni legate alla ricorrenza del 4 novembre. Davanti ad una sala gremita di pubblico, il Circolo storico cerianese ha presentato il suo ultimo lavoro, frutto di una ricerca partita da Mariarosa e Gabriella Rivolta, nipoti del caporal maggiore Carlo Luigi Rivolta, che nella vecchia stanza dei nonni hanno trovato il diario di guerra la fitta corrispondenza tra il soldato al fronte e la moglie Rosa a casa. Documenti recuperati, ordinati, riletti, inseriti nel contesto storico grazie al contributo di Giancarlo Soldi e di tutti i componenti del Circolo storico cerianese. “Sabato mattina, la lettura di alcuni brani del libro da parte della nostra bibliotecaria, Renata Sironi, ha coinvolto tutti i presenti, ho visto molti volti commossi e una grande partecipazione di cuore, che mi ha fatto molto piacere” -racconta Mariarosa Rivolta. “E' una testimonianza che abbiamo ritenuto importante far conoscere a tutti, alla fine, come è stato detto durante la presentazione, questo non è un libro, ma un incontro con una persona”. Strettamente collegata alla presentazione del libro, nelle giornate di sabato e domenica è stata proposta anche una mostra di reperti, documenti e cimeli di guerra, allestita sempre in sala consigliare, che è stata visitata da un gran numero di cerianesi.
Domenica mattina invece, in piazza Diaz, la commemorazione ufficiale del 4 novembre, con il cerimoniale e l'apprezzata partecipazione di un gruppo di bambini cerianesi che, accompagnati dalle loro catechiste, hanno saputo emozionare i presenti con letture di pensieri sul tema della pace ed infine il corteo verso la chiesa parrocchiale per la celebrazione della Santa Messa in memoria di tutti i caduti.
L'Ufficio stampa