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Si è spento don Ernesto Parenti, sacerdote amato dai cerianesi
03/08/2009 - Morte Don Ernesto: dal 1950 al 1960 fu coadiutore a Ceriano
Si è spento qualche giorno fa, all'età di 83 anni (era nato a Lazzate il 22 novembre 1925), don Ernesto Parenti, sacerdote tanto caro a molti cerianesi per avere trascorso 10 anni del suo ministero a Ceriano, dal 1950 al 1960. Don Ernesto fu coadiutore di don Carlo Robbiati, parroco che guidò la comunità cerianese per ben 40 anni e durante il suo servizio a Ceriano diede vita, tra l'altro, a diverse società sportive per coinvolgere i giovani di allora. A testimoniare la riconoscenza della Comunità cerianese nei suoi confronti vi è la consegna, l'8 dicembre 2001, dell'Anadin d'or, benemerenza civica riservata a coloro che si sono distinti per dedizione e impegno a Ceriano.
Don Parenti è deceduto nella Casa del Cieco “Mons. E. Gilardi” di Civate (Lecco), dove risiedeva da alcuni anni, dopo essersi ritirato dagli impegni parrocchiali per l'avanzata età. Era stato ordinato sacerdote dal cardinale Schuster nel 1950 e venne a Ceriano Laghetto come sua prima destinazione. Successivamente, fu il primo sacerdote “fidei donum” della Diocesi di Milano, inviato dal Cardinale Giovanni Battista Montini, nel 1961, in Zambia, secondo l'indicazione del Papa Pio XII che quattro anni prima aveva pubblicato l'enciclica, intitolata appunto “Fidei donum”, nella quale invitava i vescovi delle diocesi più antiche a inviare in quelle di più recente costituzione sacerdoti e laici come “doni della fede”, al fine di creare un legame diretto tra tutte le Chiese del mondo.
Per la Diocesi ambrosiana don Parenti fu il capostipite, partendo per un Paese in cui alcune imprese italiane erano impegnate nella costruzione della colossale diga di Kariba, sul fiume Zambesi. Terminato il lavoro, tecnici e operai tornarono in Italia, ma le popolazioni locali avevano ancora bisogno di un’opera evangelizzatrice. Don Ernesto fu incaricato di coordinare il gruppo di sacerdoti a cui venne affidato questo compito, tra i quali alcuni provenienti dalla Diocesi di Lodi. Lavorò instancabilmente alla fondazione di parrocchie, scuole, ospedali e nuovi villaggi, ricevendo generosi aiuti dalle imprese che avevano lavorato alla diga e dalle parrocchie ambrosiane. I frutti di quell’opera pionieristica - come l’ospedale - sono visibili ancora oggi.
Don Ernesto rimase in Zambia fino al 1972; poi, a causa di una grave malattia, fu costretto a rientrare in Italia, dove svolse il suo ministero pastorale nella comunità parrocchiale di Cremnago di Inverigo. Ma si può dire che conservò uno speciale legame spirituale con l’Africa, mantenendo i contatti con la sua antica missione e parlandone con entusiasmo in più occasione ai suoi nuovi parrocchiani.
L'Ufficio stampa